Home Page - Live the Change

vivi il cambiamento
i veloci cambiamenti nel settore dei trasporti
logo di live the change
Vai ai contenuti
Privacy Policy
Finalmente è arrivata!!!



Alimentata da un pacco di batterie agli ioni di litio da 42 kWh, assicura un'autonomia di 320 chilometri nel ciclo Wltp.
Rimac Automobili è stata fondata con la visione di creare la vettura sportiva del 21 ° secolo.
La Rimac C_Two: un'ipercar GT elettrica pura capace di correre mentre attraversa i continenti. Un'auto tanto su misura quanto facile da usare. Una nuova razza di hypercar.


Attenzione al cambio Gomme  15/11 - 15/04

Le Ordinanze che regolano la circolazione con dotazioni invernali, sono in vigore dal 15 novembre al 15 aprile, in tutta Italia salvo estensioni temporali. Non sono ammesse riduzioni. Questa omogeneità temporale fu introdotta dalla Direttiva ministeriale del 16 gennaio 2013, per consentire agli automobilisti di superare una sorta di "giungla" creata nell'arco di un paio d'anni. Fu un Provvedimento fortemente voluto da tutti, automobilisti in primis, resosi necessario dall'entrata in vigore della Legge 120 del 2010 che introdusse la possibilità (non l'obbligo) per i proprietari delle strade di emanare Ordinanze secondo le mutate norme del Codice della Strada. Infatti, nel nostro Paese è l'ente gestore dello specifico tratto stradale, che ha la facoltà di imporre o meno l'obbligo di circolare con dotazioni invernali: le province, l'Anas, i comuni, raramente le regioni ed ovviamente i concessionari delle Autostrade.
Va ricordato che da sempre è consentito, "nel periodo stagionale di riferimento", l'uso di pneumatici di tipo M+S con codici di velocità inferiori rispetto a quelli riportati in carta di circolazione. Si tratta di una deroga, rispetto alla regola generale che prevede che i pneumatici montati su un veicolo, debbano sempre avere caratteristiche prestazionali uguali o superiori a quelle indicate in carta di circolazione. L'eccezione aveva dato luogo ad interpretazioni diverse e ad un uso generalizzato per tutto l'anno di questi pneumatici non di serie. Il Ministero dei Trasporti, con la circolare numero 1049 del 17 gennaio 2014, ha quindi chiarito che chi monta pneumatici di tipo M+S, con codice di velocità inferiore a quanto indicato in carta di circolazione, può viaggiare dal 15 ottobre al 15 maggio. Pertanto viene concesso un mese, prima e dopo la vigenza delle Ordinanze, per effettuare il rimontaggio dei pneumatici di tipo estivo, ovvero con caratteristiche prestazionali di serie. Di conseguenza, a partire dal 16 maggio e sino al 14 ottobre, non è consentita la circolazione con pneumatici M+S con codici di velocità inferiori a quelli riportati in carta di circolazione: l'infrazione di riferimento comporta, non solo significative sanzioni pecuniarie (da € 419 a € 1.682), ma anche il ritiro della carta di circolazione e l'invio in revisione del veicolo.

In generale dal 15 novembre fino al 15 aprile vige l'obbligo di obbligo di essere "muniti ovvero di avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio".

Secondo quanto riportato in una direttiva emanata dal Ministero dei Trasporti, è prevista una deroga che permette l'installazione da un mese prima dall'entrata in vigore dell'obbligo (quindi dal 15 ottobre) e la disinstallazione entro un mese dopo la conclusione (quindi il 15 maggio).


Porsche vuole ricaricare più velocemente di chiunque altro

Porsche sta sviluppando la sua strategia per elettrificare la flotta. La Taycan sarà la prima espressione di questa strategia e rappresenterà una novità importante in tutto il panorama poiché sarà la prima vettura ad avere un circuito di ricarica a 800 Volt al posto dei 400 standard.
Gli elementi “base” dei box, della misura 120x120x130 cm (FlexBoxes), possono contenere il trasformatore che converte la corrente alternata della rete elettrica (AC) dal medio al basso voltaggio, l’isolamento galvanico di sicurezza, le unità di raffreddamento, la PowerBox che poi converte la corrente alternata in corrente continua (DC).
Ogni PowerBox può supportare due colonnine di ricarica, che sono gli unici elementi direttamente visibili-utilizzabili dagli automobilisti.
Porsche Engineering ha previsto anche una ChargeBox, che consente di ricaricare velocemente le vetture senza una connessione di rete abbastanza potente. Questa unità, infatti, oltre alla power unit contiene una batteria – quella standard è da 70 kWh ma c’è anche da 140 kWh – che viene caricata tramite la rete quando nessun veicolo è collegato alla stazione di rifornimento, batteria che in seguito può rilasciare molto più rapidamente l’energia accumulata attraverso una colonnina da 160 kW.

Una panoramica delle auto elettriche che arriveranno sul mercato
Case: dal 2018 obbligatoria la presa per le auto elettriche

Per tutte le nuove costruzioni e quelle ristrutturate per almeno il 50%, la legge stabilisce l'obbligo di ricarica per le auto elettriche.

Le nuove case avranno l'obbligo di ricarica per le auto elettriche. Le regole sono dettate dal D.lgs. n. 257/2016, che ha modificato il Testo unico edilizia (Dpr 380/2001) all'articolo 4. Il Dl 83/2012 (in attuazione della direttiva europea 2014/94/UE) aveva stabilito il 1° giugno 2014 come data entro cui i comuni avrebbero dovuto prevedere nei regolamenti edilizi l'obbligo per le nuove costruzioni di avere la presa per le auto elettriche. Tale obbligo è stato prorogato fino alla fine del 2017. Per cui entro il 31 dicembre, le amministrazioni locali dovranno inserire una norma nel proprio regolamento edilizio che vincola gli immobili di nuova costruzione ad avere la presa per le auto elettriche. In caso contrario, non verrà rilasciato agli edifici il titolo abilitativo.
Il Dlgs 257/2016, all'articolo 4 prevede l'obbligo di installare colonnine di ricarica per auto elettriche:
- per gli edifici non residenziali di nuova costruzione più grandi di 500 metri quadri;
- per gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative;
- i fabbricati già esistenti su cui si è intervenuti con ristrutturazione edilizia di primo livello che coinvolga almeno il 50% della superficie lorda e l'impianto termico.
Le infrastrutture e le prese di ricarica per le auto elettriche devono permettere la connessione di un auto per ogni parcheggio (coperto o scoperto che sia) o per ogni box-auto dell'immobile.
Per gli edifici residenziali nuovi con almeno 10 unità abitative il numero di parcheggi e box auto con la colonnina non deve essere inferiore al 20% del totale.
In caso contrario, è lo stesso il TU edilizia a stabilire che le Regioni facciano decadere le concessioni edilizie rilasciate per edifici non costruiti seguendo le regole, in relazione alle leggi regionali.

Vector V20E La barca elettrica che raggiunge i 142 chilometri orari (76,9 nodi)

La Vector V20E è stata realizzata da Jaguar Vector insieme a Williams Advanced Engineering e deve molto alla Formula E. Parte delle tecnologie riversate nella barca da corsa infatti provengono proprio dai bolidi elettrici che stanno tuttora gareggiando intorno al globo. Motore, batterie e controller sono figli delle Formula E.
Nei giorni scorsi la Jaguar ha segnato un nuovo record di velocità per le barche a propulsione elettrica, l'imbarcazione è riuscita a completare un chilometro del circuito di Coniston Water, in Inghilterra, con una media di 142 chilometri orari (76,9 nodi), battendo di ben 19 chilometri orari (10 nodi) il record precedente, segnato nel 2008.
Anche le navi adottano sistemi ibridi di propulsione

A lato si nota un tipico esempio di sistemi elettrici totalmente integrati, compresi generatori, centralini, azionamenti / invertitori, sistemi di gestione energetica, sistemi di allarme e monitoraggio integrati, motori elettrici, ecc.
Vantaggi di sistemi integrati di propulsione navale elettrica si possono elencare come segue:
- Il consumo di carburante ridotto, fino al 60%
- Ridotta emissione di NOx, SOx e CO2
- Manutenzione ridotta e ridondanza elevata
- Rumore ridotto e mancanza di problemi di EMC
- Molto affidabile e molto compatto
Candela Seven sul lago di Como
Tecnologie News
Batteria al grafene a lunga durata

L’University of Central Florida ha realizzato un prototipo in grado di stravolgere durata e autonomia delle batterie degli smartphone. E anche dopo 30mila ricariche non si degrada. Gli scienziati della University of Central Florida hanno messo a punto un prototipo di batteria di tipo supercondensatore, capace di garantire un’autonomia smartphone 20 volte superiore rispetto agli standard delle batterie agli ioni di litio. E come se non bastasse per una ricarica completa servono solo pochi secondi. Le batterie al grafene sfruttano la capacità di immagazzinare in tempi rapidissimi energia in maniera statica sulla loro superficie. Quindi più è grande più elettroni contiene e maggiore sarà la vita di una batteria. Il grafene, a detta di molti esperti, è il materiale che cambierà le nostre vite e i nostri dispositivi nel prossimo futuro. Questo perché permette di creare batterie di lunga durata ma soprattutto poiché è un materiale flessibile, che difficilmente si logora e che si lavora nel campo delle nanotecnologie. È un materiale duttile e resistentissimo, 200 volte più dell’acciaio per fare un esempio. Può essere usato praticamente per migliorare ogni dispositivo ora in commercio. L’unica pecca è il prezzo. I ricercatori stanno puntando tutto su questo materiale e non è difficile prevedere un netto abbassamento dei costi a breve. Anche perché dagli smartphone, ai dispositivi per le energie rinnovabili e soprattutto per la durata batteria delle auto elettriche il grafene rappresenta una svolta epocale.
Anche la Mini si converte all'ibrido

Un veicolo MINI Plug‑in Hybrid offre una mobilità a basse emissioni e, allo stesso tempo, un’autonomia elevata con funzionalità identiche a un veicolo convenzionale e caratterizzato dalla tipica esperienza di guida BMW. Tra le caratteristiche di guida più riconoscibili e apprezzabili delle auto ibride Plug‑in BMW c’è la silenziosità e il cosiddetto “electricboosting”. Significa che nelle improvvise accelerazioni di breve durata, come in un sorpasso, il motore elettrico funziona a supporto del propulsore a benzina, assicurando una guida ancora più dinamica.
Nelle vetture con tecnologia MINI Plug‑in Hybrid è anche possibile gestire in modo personalizzato il riscaldamento e la climatizzazione a vettura ferma, attraverso l’app BMW ConnectedDrive, il portale web ConnectedDrive o direttamente in auto.
Nuova MINI Countryman Plug‑in Hybrid ha un sistema propulsivo sincrono composto da un potente motore elettrico e da un efficiente motore a combustione. Grazie a questo abbinamento la vettura offre prestazioni complessive molto elevate e più ecocompatibili rispetto alle tecnologie di propulsione convenzionali.
Le vetture MINI Plug‑in Hybrid possono essere ricaricate direttamente dalla rete elettrica, sia a casa che in ambiente pubblico. Questo consente di percorrere grandi tratti senza emissioni, soprattutto in ambiente urbano, e di ridurre i consumi nei lunghi viaggi.
L’autonomia elettrica effettivamente raggiungibile dipende da diversi fattori. I principali parametri che la influenzano sono il fabbisogno di climatizzazione e riscaldamento, il carico generale sulla rete di bordo (ad esempio navigazione, radio, riscaldamento dei sedili e dei cristalli, condizioni climatiche in estate e in inverno) nonché lo stile di guida personale.

Bmw lancia la super sportiva elettrica“i Vision Dynamics

La “i Vision Dynamics” ed è il concept di auto elettrica sportiva che Bmw ha svelato al salone di Francoforte. La novità tedesca porta la mobilità elettrica su un nuovo livello grazie ad un'autonomia di 600 chilometri, un'accelerazione da 0 a 100 km/h coperta in 4 secondi e una velocità massima di 200 km/h.
Volvo Car presenta un nuovo brand: Polestar

Polestar produrrà solo vetture prive di emissioni da grandi prestazioni, come la Polestar 1 che attualmente è una ibrida plug-in, in grado di viaggiare per ben 150 km a zero emission. Un affascinante coupé 2+2 dall’esuberante potenza di 600 cavalli che verrà prodotta in 500 esemplari l’anno. Thomas Ingenlath, il ceo dell’azienda ha spiegato: «Presto tutte le Polestar saranno al 100% a batterie ma ora questa tecnologia non è ancora matura e un’elettrica con motore termico di supporto è il ponte ideale per collegarsi al futuro». Subito dopo la Polestar 1 arriverà la Polestar 2 (fine 2019), una Bev (totalmente elettrica) di classe media con una produzione più elevata sul tipo della Tesla Model 3. L’anno successivo sarà la volta della Polestar 3, un Suv Bev che si inserirà fra le altre due per numero di esemplari rodotti e prezzo.
Sono già state aperte, in occasione del faraonico reveal del primo modello avvenuto a Shanghai, si possono siglare contratti di 24 o 36 mesi in cui tutto è incluso, compreso una Polestar sostitutiva in caso di necessità e il prelievo e la riconsegna a casa del gioiello quando c’è bisogno di fare manutenzione; all’utilizzatore resta solo l’onore di assaporare il raffinato piacere di guida. Terminato il periodo, saranno gli “Spazi” Polestar a trovare un altro automobilista interessato a replicare la formula con l’auto ormai usata proposta ad una rata più contenuta. La costruzione della nuova fabbrica è già stata avviata e, con una velocità tutta orientale, sarà pronta a metà del prossimo anno per iniziare l’attività produttiva nei primi mesi del 2019. Pensata insieme al pluripremiato studio di architettura norvegese Snohetta, sarà uno degli impianti automobilisti ambientalmente più responsabili ad operare in Cina, una dei più efficienti del mondo.
La Polestar è nell’orbita del costruttore scandinavo ormai da qualche anno, identificava finora la squadra corse con cui Volvo affronta le gare turismo e le versioni più sportive di alcuni sui modelli, come AMG per Mercedes, “M” per BMW o Quadrifoglio per l’Alfa Romeo. Sono Polestar le S60 e V60 da 367 cavalli che sfoggiano più di 250 particolari realizzati ad hoc oltre ad un programma di ingegnerizzazione incentrato su accessori e software di gestione personalizzati.


La rivoluzione elettrica di Kymco

Il futuro della mobilità passa per la trazione elettrica.
La mobilità sostenibile, a impatto zero, l'attenzione all'ambiente sono temi più che mai attuali a cui nessuno ormai si può più sottrarre. Nasce un nuovo mondo, che in un futuro prossimo vedrà milioni di persone spostarsi su veicoli capaci di trasformare, in meglio, le nostre città.
Kymco non si vuole far trovare impreparata, anzi anticipa i tempi mostrando la sua visione di mobilità del futuro. Un futuro che per Kymco, è già presente. Ancora una volta, mostrando una capacità tecnologica fuori dal comune.
Come tradizione, il Tokyo Motocycle Show tiene a battesimo i prodotti più importanti per Kymco. È stato cosi, due anni fa per l'AK550 ancora oggi bandiera tecnologica e prestazionale del brand, è cosi anche per iONEX. Il sistema di trazione elettrica che apre le porte al nuovo mondo.
iONEX non è ''solo'' uno scooter elettrico. È il ''game changer''. E' un intero ecosistema pensato da Kymco per eliminare ogni limite tecnologico e mentale nei confronti della mobilità elettrica.
Senza dubbio si tratta di una rivoluzione che porta la mobilità elettrica su un altro livello. Un livello mai raggiunto prima.

ZERO S 2017


Progettata per conquistare gli spazi urbani senza dover rinunciare alle strade ricche di curve che amiamo tanto, la Zero S incorpora una tecnologia rivoluzionaria con design all'avanguardia e un equipaggiamento di prima categoria. Il risultato è una moto dalle prestazioni entusiasmanti, dal look raffinato e dalle sofisticate caratteristiche di guida.
Equipaggiata con motore e pacco batterie Z-Force® sviluppati da Zero Motorcycles, la Zero S raggiunge rapidamente velocità superiori a 150 km/h e garantisce un'autonomia nel ciclo urbano fino a 325 km grazie all'accessorio Power Tank.
Sempre silenziosa, in accelerata su rettilineo o affrontando una serie di curve, la Zero S saprà regalarvi sensazioni uniche e ineguagliabili, come nessun’altra moto sul mercato può fare. Siete pronti?


La vecchia auto? La trasformo in elettrica. Ora si può con il “decreto retrofit

Le auto elettriche costano ancora molto e questo è uno dei loro principali punti deboli, forse il più importante. Di recente è uscito un decreto con il quale è possibile viaggiare ad emissioni zero anche con la propria auto, convertendola alla propulsione elettrica. Con il recente “decreto retrofit” (D. M. T. n 219 del 1° dicembre 2015).
L’onorevole Ivan Catalano, membro della IX Commissione Trasporti della Camera, spiega che il cosiddetto “decreto retrofit” rappresenta la possibilità di trasformare un veicolo endotermico (cioè a benzina o diesel) in un veicolo elettrico, senza la necessità di omologare nuovamente il veicolo, ma semplicemente aggiornando la carta di circolazione, seguendo lo stesso iter burocratico di chi installa un impianto Gpl o a metano”.
Il kit di conversione elettrica deve essere tuttavia prodotto da un’azienda accreditata presso il Ministero dei Trasporti: chi lo costruisce deve infatti dimostrare la bontà tecnica del progetto, produrre il kit secondo un ciclo che garantisca gli standard di qualità e consenta a qualsiasi officina autorizzata di installare la componentistica rispettando le specifiche di fabbricazione.
Basta, come detto, aggiornare poi la carta di circolazione, a patto di non aver alterato i sistemi di sicurezza già presenti e che l’auto sia dotata di un motore elettrico in grado di erogare tra il 65 e il 100% della potenza originale.
“La riqualificazione elettrica - afferma Catalano - può essere operata sia su un veicolo circolante che su un veicolo in fase di produzione. Riqualificare dà vantaggi a tutti, è una pratica di transizione che deve portare allo sviluppo della mobilità elettrica in un contesto urbano. Spendere meno di un terzo, rispetto a un veicolo elettrico nuovo, consente all’utente di gestire le risorse a disposizione per poi dotarsi di un pannello fotovoltaico e di un sistema di ricarica domestica. Con lo stesso investimento l’utente può provvedere all’infrastruttura di ricarica rinnovabile in casa e del veicolo elettrico, chiudendo così il cerchio della sostenibilità energetica della propria abitazione e della propria mobilità”.
Range Rover PHEV

Il CEO, Ralf Speth, ha confermato che il modello sarà pronto per il lancio sul mercato alla fine del 2017, lasciando intendere che sarà mostrato in forma definitiva nei prossimi giorni.
Parlando allo Motor Show di Francoforte, Speth ha dichiarato che entrambi i modelli Range Rover e Range Rover Sport monteranno la nuova power-train che prevede la combinazione di un motore da 2.0 litri Ingenium con un motore elettrico.
Un 4 cilindri benzina della famiglia Ingenium da 300 CV e un elettrico da 115 CV, per un totale di 403 CV e 640 Nm di coppia. Ad alimentare l’unità elettrica ci pensa un pacco batterie agli ioni di litio da 13,1 kWh sistemato al posteriore, sotto il piano di carico. Secondo i dati ufficiali con il pacco batterie carico si possono percorrere fino a 50 km in modalità 100% elettrica. Una volta scariche le batterie si ricaricano inserendo il cavo nella presa sistemata dietro la mascherina.

                             
NUOVA AMPERA-E.
AUTONOMIA COMPLETAMENTE ELETTRICA DI 520 KM

520 km di autonomia. Con queste prerogrative si presenta sul mercato internazionale la nuova Opel Ampera-e, totalmente elettrica e con una autonomia dichiarata di 520 km con il Nuovo Ciclo di Guida Europeo (NEDC). Questa novità vuole contrastare l'arrivo per il prossimo anno della Tesla Model 3! Grande sfida! Le nuove auto elettriche stanno cambiando pelle, assomigliano sempre di più alle auto di tutti i giorni e non più a dei prototipi messi su strada!
La Opel Ampera-e vanta una linea affascinante, un motore potente (204cv/150kw) ed un pacco batterie da 60kw formata da 288 celle agli ioni di litio, di origine LG, che le consentono prestazioni GT ed una sufficiente autonomia per non viagiare con l'ansia di rimanere scarichi di energia.
La vettura lunga 4,17 mt con cinque posti per i passeggeri ed un bagagliaio da 381 lt comparabile con una normale vettura della stessa categoria. Con le batterie posizionete al di sotto del telaio e sotto la panca posteriore sposta il baricentro verso il basso per aumentare la stabilità ed il bilanciamento vettura.

Volvo annuncia: dal 2019 solo auto elettriche o ibride

Oltre al nuovo marchio Polestar, nato da una costola della Volvo, dal 2019 tutte le auto fabbricate da Volvo saranno equipaggiate di tecnologia ibrida plug-in, mild-hybrid (più leggera ed economica) o di propulsione totalmente elettrica.  
Volvo continuerà a puntare su comfort ed eleganza mentre Polestar si rivolgerà a un pubblico amante della sportività e delle alte prestazioni. “La richiesta per automobili elettrificate è in costante aumento e Volvo desidera soddisfare i bisogni attuali e futuri della sua clientela”, ha dichiarato il numero uno della marca svedese.
“Presto la clientela sarà in grado di scegliere che tipo di elettrificazione desidera a bordo della propria Volvo”, ha specificato Samuelsson: parliamo di prodotti che abbineranno al motore convenzionale, a benzina o a gasolio, un’unità propulsiva a emissioni zero o saranno esclusivamente alimentati a batteria.
Il costruttore di Goteborg lancerà 3 nuove elettriche nel triennio 2019-2021.

Anche il mondo dei super yacht si converte all'ibrido!
Wider Yachts, primo cantiere a varare uno yacht da 47 mt con propulsione elettrica alimentata da generatori diesel.


Elon Musk continua a stupire

A sorpresa, in concomitanza della presentazipne della nuova creauta, il truck Semi, ha presentato la nuova generazione della Tesla Roadster.
Una novità importante non solo perché annuncia che Tesla allarga i suoi orizzonti dall’automobile ai mezzi commerciali, ma anche perché sarà il primo Truck elettrico di serie ad alte prestazioni ed automina fino a 800 km.
La produzione del Semi, inizierà nel 2019, e i più impazienti possono già prenotare versando un anticipo di 5.000 dollari. Il modello, promette Musk, sarà il Truck con il minore costo di gestione al mondo, ma anche il più veloce, il più aerodinamico, il più sicuro e il più confortevole. Semi ha quattro motori elettrici che permettono alla sola motrice di accelerareda 0 a 100 km/h in 5 secondi e in 20 secondi a pieno carico (36 tonnellate). Il guidatore che siede in posizione centrale rispetto alla carreggiata ed è aiutato da una versione migliorata del sistema di guida semiautomatica Autopilot, come già le attuali automobili Tesla è in grado di mantenere velocità e distanza dagli altri veicoli, di restare nella sua corsia e di frenare da solo in caso d’emergenza.  
Ma la curiosità più importante è stata la presentazione della nuova roadster. La riedizione del primo modello dell'azienda californiana, quella Roadster che per prima nel 2008, con prestazioni sportive ha iniziato sdoganare l'immagine punitiva dell'auto elettrica. Uscita di produzione nel 2012, a partire dal 2020 tornerà sul mercato con un modello che ha stile e personalità. Caratteristiche ideali per continuare ad alimentare i sogni “green” di appassionati in tutto il mondo. Le prestazioni poi restano centrali: da 0 a 100 in 1,9 secondi con tre motori 200 kw di batterie e sopratutto 1000 km di autonomia ed una velocità dichiarata di 402 km/h!!!
Nota dolente, i prezzi, per Semi si prevede la commecializzazione nel 2019 con prezzi a partire da 200.000 dollari più tasse, mentre la roadster parte da 200.000 dollari con un anticipo da 50.000 e la consegna nel 2020. Le prime 1000 auto definite Founders Series avranno un prezzo di 250.000 ed un anticipo di pari importo!!!

Startup ed Incubator

Gli sconti del Fisco per le aziende che innovano

Il fisco agevola tutti coloro che vogliono costituire o investire in una startup innovativa. L’Agenzia delle Entrate prevede sconti, incentivi e semplificazioni volti a favorire l’innovazione nel nostro Paese. Con la circolare 16/E dell’11 giugno 2014 l’Agenzia delle Entrate ha delineato le misure di favore non solo per le startup ma anche per gli incubatori certificati.
Si parla di startup innovativa nel caso di società che è costituita e svolge attività d’impresa da non più di 48 mesi dalla data di presentazione della domanda e ha sede principale dei propri affari e interessi in Italia.
Si parla invece di incubatore certificato di startup innovative nel caso di società di capitali, costituita anche in forma di cooperativa che offre servizi, anche in modo non esclusivo, per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative.
Il riepilogo delle agevolazioni previste dall’Agenzia delle Entrate:
·         non applicazione della disciplina delle società non operative (società di comodo) e in perdita sistematica: ciò significa che per tutto il periodo in cui la società ha i requisiti per qualificarsi come startup innovativa non è tenuta ad effettuare il test di operatività per le società di comodo;
·         esonero dal versamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria relativi all’iscrizione al registro delle imprese e, stando a quanto affermato dalla Circolare, anche a tutti gli atti successivi a tale iscrizione;
·         esenzione, sia ai fini fiscali che contributivi, del reddito di lavoro che le startup e gli incubatori certificati assegnano agli amministratori, ai dipendenti e ai collaboratori continuativi sottoforma di strumenti finanziari;
·         agevolazioni volte a favorire l’acquisizione di opere o servizi qualificati da parte delle startup e degli incubatori certificati; ciò vuol dire che non sono sottoposti a tassazione gli strumenti finanziari ricevuti a fronte di apporti, sia di opere e servizi, sia di crediti maturati a seguito delle prestazioni di opere e servizi resi in favore delle startup e degli incubatori certificati;
·         riduzione delle imposte sui redditi, sottoforma di detrazioni e di deduzioniper tutti coloro che investono nel capitale delle startup innovative.

Privacy Policy
immagine di auto elettrica
Torna ai contenuti